Per qualche minuto alle Iene ha raccontato le sue fragilità. Madame, giovane artista pluricelebrata nell'ultimo anno e reduce da Sanremo con il brano "Voce", è stata co-conduttrice di una puntata del programma accanto a Nicola Savino. E in un monologo ha spiegato a cuore aperto i lati nascosti - e forse per questo, più veri - di Francesca Calearo. Quella che ha sofferto di ansia e che solo negli ultimi tempi è uscita da una crisi personale: «Questa sera voglio parlarvi di una cosa che, fino a qualche mese fa, non avevo: l’autostima. Autostima è amare se stessi. Comprendersi, accettarsi. Perdonarsi. Dobbiamo imparare ad amare tutto di noi. Anche le parti peggiori. Quelle che ci fanno soffrire e vorremmo cambiare. Ma se proviamo a cambiarle odiando ciò che siamo, facciamo un casino sbreghiamo tutto».
Madame: «Ansiolitici come acqua, sono stata malissimo»
«L’assenza di autostima è una brutta bestia - ha continuato guardando in camera -. Se non ce l’hai, senti di non valere nulla. L’anno scorso sono stata ospite a X Factor due volte.
La rinascita
Quando però ha toccato il fondo, è rinata: «In quel momento ho scritto una delle mie frasi più belle: “Non ho paura di morire, ma ho paura di voler morire”. Poi mi sono detta: basta. Non puoi andare avanti così. Ho iniziato a lavorare ogni giorno per trovare un senso. Ho guardato in faccia l’ansia che mi aveva sempre accompagnata. E ho trovato il modo per eliminarla. Mi sono detta: “Prima o poi soffrirai, ma non devi avere paura. Perché se soffrirai, ti curerai. E se non lo farai, morirai. E sai cosa c’è? Che tutti, prima o poi, muoiono”. Non possiamo rovinarci la vita perché abbiamo paura di soffrire. O di morire. È una grandissima cag**a. Per me capirlo è stata una liberazione. Ho imparato a non essere schiava della fretta, a godermi i silenzi, il buio. Ho imparato a respirare. Ad accettare le cose che accadono senza che io possa controllarle. Ad accettare me. Se mi aveste conosciuto un anno fa, avreste detto: min***a, questa è grave. Adesso mi sono messa a posto. Ho trovato un senso nell’amore. E ho stima di me perché so comprendermi, accettarmi e amarmi. Insomma, sto bene. E anche se non ho trovato la cura per lo star male, ho curato la paura di star male».
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