Suspiria al Festival di Macao. Guadagnino: «Un rischio, ma sono megalomane»

Luca Guadagnino al Festival di Macao: «Suspiria un rischio, ma sono megalomane»
Suspiria di Luca Guadagnino continua a fare il giro del mondo prima di debuttare, il primo gennaio, nei cinema italiani. Dopo il debutto alla Biennale, è tempo di conquistare la Cina durante la terza edizione dell’International Film Festival and Awards di Macao che va in scena dall’8 al 14 dicembre e apre con Green Book, vincitore al Festival di Toronto. Il progetto è ambiziosissimo e l’attesa è tanta, ma il cineasta non si lascia intimidire, come aveva già raccontato in precedenza. La nuova declinazione del cult di Dario Argento, d’altronde, è stato il suo pallino fisso fin dall’età della ragione.

 

“Suspiria - ha spiegato - è un film che ho desiderato fare da sempre, l’ho detto, sarò megalomane ma ha ragione Tilda Swinton quando mi ha chiesto: “Perché fare qualcosa se non comporta dei rischi?”. Aveva ragione”. L’idea risale a svariati decenni fa, aggiunge,“precisamente al 1985, quando ho visto il film a 14 anni. Per me è qualcosa di personale, anzi mi piace pensare che sia la somma degli incontri collettivi come film maker. Il mio montatore ha fatto tre film con Dario Argento, anche Tilda è stata segnata da Suspiria e Dakota Johnson l’ha scoperto sul set di A bigger splash, quindi abbiamo messo insieme le somme di queste emozioni che quel cinema ci ha dato”.

Questo racconto corale sembra un’allegoria del #metoo? La risposta arriva, puntuale: “Il cinema batte il tempo, ma non può premiare l’attualità: il film l’ho girato nel 2016, lo stesso anno di Chiamami col tuo nome, e in postproduzione siamo stati investiti dallo scandalo Weinstein. Parla di donne potenti, non vittime, d’altronde ho sempre amato indagare il femminile”. Il Maestro dell’horror ha visto questa pellicola omaggio, come conferma Guadagnino, che però non si sbilancia: “Dario mi ha fatto una bella telefonata, ma quando ne avrà voglia ne parlerà lui”.

Ora questo affresco ricco di simbolismi e richiami al passato si prepara ad affrontare il pubblico cinese, ma sarà in buona compagnia perché il programma prevede anche Loro di Paolo Sorrentino.


Il festival internazionale di Macao ospita grandi nomi, a partire da un’icona, Nicholas Cage, che presenta il suo horror Mandy e raccoglie il ruolo di ambasciatore dell’evento già abbracciato da artisti del calibro di Jeremy Renner. La manifestazione, anche se giovanissima, si conferma una vetrina prestigiosissima per il cinema asiatico e un importante mercato e ponte con i prodotti provenienti da tutto il mondo. Tra i cineasti presenti spiccano il presidente di giuria Chen Kaige, Palma d’oro per Addio mia concubina, il Premio Oscar bosniaco Danis Tanovic (No Man’s Land), l’australiano Phillip Noyce (ha diretto Angelina Jolie in Salt) e il pakistano Shekhar Kapur, che ha guidato Cate Blanchett in versione Elizabeth. Leggi l'articolo completo su
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