"Of men and war": anteprima all'Astra di Napoli per il pluripremiato film sui veterani di guerra

"Of men and war": anteprima all'Astra di Napoli per il pluripremiato film sui veterani di guerra

NAPOLI - Arriva in anteprima a Napoli Il pluripremiato film del regista francese Laurent Bécue-Renard. "Of man and war". Un evento che andrà in scena domani sera alle 21 al cinema Astra in collaborazione con il Consolato di Francia a Napoli e il Faito Doc Festival, e che inaugura la seconda parte di Astradoc 2016, ricca di collaborazioni, ospiti nazionali e internazionali. Il film documentario (in v.o. con sottotitoli in italiano) vedrà la presenza del regista Laurent Bécue-Renard insieme al Console Generale di Francia a Napoli, Jean-Paul Seytre. La proiezione del film è preceduta dal video, “Oreste Zevola, disegnare il cinema” che raccoglie una sequenza di disegni che l’artista aveva eseguito, tra Napoli e Parigi, per la realizzazione del manifesto del film, Il video è prodotto dall’associazione archivio Oreste Zevola.

 "Of man and war" racconta di un gruppo di veterani della guerra in Iraq e Afghanistan torna a casa logorato, consumato nello spirito. Gli ex militari per scacciare i propri fantasmi entrano in un centro di recupero. Il loro terapeuta è egli stesso un veterano del Vietnam che li aiuterà a ritrovare un senso alla vita. Il regista, trasferitosi negli States e ospitato a The Pathway Home, centro terapeutico militare nella Napa Valley, ha filmato senza restrizioni, dopo una lunga permanenza a camera spenta (5 mesi) per guadagnarsi la fiducia dell'équipe terapeutica e dei reduci. Nel complesso il progetto di Laurent Bécue- Renard è durato oltre dieci anni. Il film è stato presentato al Festival di Cannes 2014 nella sezione Special Screenings e ha vinto l’International Documentary Film Festival di Amsterdam 2014 per il miglior lungometraggio documentario. Nomination come Miglior Documentario al 27 ° European Film Awards aggiudicandosi, in Italia, il Faito Doc con la seguente motivazione: "una intensa esperienza cinematografica. La profonda dedizione del regista e l’eccellente costruzione del film riescono a rappresentare efficacemente l’orrore della guerra senza la necessità di mostrarla. Il racconto del processo terapeutico che porta al risveglio della coscienza diventa universale e dà un volto alla vulnerabilità degli uomini in guerra". Leggi l'articolo completo su
Leggo.it