Eugenio Finardi: «Sarà più di un concerto, un viaggio nell'emozione. A 70 anni ho ritrovato la passione dei 20». In tour al Lirico Gaber di Milano

Eugenio Finardi, in trio, porta in scena Euphonia. A Milano il 18 marzo. Un danno del post lockdown? «Usare spazi enormi per fare musica. Abbiamo un Paese pieno di teatri, sfruttiamoli».

Eugenio Finardi con Mirko Signorile e Raffaele Casarano

«Più che un concerto sarà un’esperienza emozionale». Eugenio Finardi torna dopo 30 anni al Lirico Gaber di Milano il 18 marzo per portare live Euphonia Suite.  La formazione trio è la stessa dell’album. Con lui ci saranno Mirko Signorile al pianoforte e Raffaele Casarano al sassofono. «Uno spettacolo unico, una suite» dove musica e improvvisazione sono concepite «come flusso di canzoni senza interruzione di continuità». O ancora meglio, «il fatto di non avere interruzioni diventa un'astrazione, un rito, un viaggio nell’emozione e nei ricordi, nei sogni, nelle aspirazioni. Ci sarà molta gioia su quel palco». Insieme alla  voglia (mai persa) di fare musica, «strano aver ritrovato a 70 anni la passione dei 20 anni. Un progetto che mi sta dando nuova vita». Non ci saranno ospiti («Saremo in tre, come in un buon matrimonio. Perché altrimenti diventa un’orgia»). Un concerto a cui tiene molto e che sarà un entrare in punta di piedi nel mondo artistico e compositivo di Finardi. «Ho ridato vita alla forma Suite caduta in disuso dopo i fasti del Prog. Il Prog è stato uno dei periodi più sognanti della musica, in cui c’è stata libertà di ricerca e di espressione». 

 

TEATRO LIRICO 

La tappa al Lirico rappresenta un pezzetto della sua vita. «Ho tanti ricordi. Ho visto Baryshnikov, il concerto degli Yes, dove qualcuno mi rubò il motorino di mia sorella con cui ero andato». Un teatro che è «il salotto di Milano, il teatro meglio intitolato al mondo». Non ci sarà un vero e proprio omaggio a Gaber, di cui ha registrato di recente un pezzo ancora non pubblicato, ma «quando penso a Giorgio lo vedo su quel palco. Chiudo gli occhi e sento la sua voce. Si sente la sua presenza. Credo che non ci fosse altro posto come questo teatro in cui lui stesse più comodo». 

 

SCALETTA CONCERTO 

La scaletta è costruita sul disco Euphonia, con possibili citazioni. «Non sappiamo nemmeno noi quello che faremo. Potrebbe arrivare qualcosa di Satie o di Bach. Il bello di assistere a un concerto di Euphonia è come andare al Cirque du Soleil. E' una storia improvvisata, sul filo del rasoio, in un contesto elegiaco e avvolgente, dove ogni concerto è unico». Un’ora e mezza di musica, «il tempo che ritengo sopportabile per un concerto (non se ne può più della durata lunga dei concerti). Dura il tempo di una meditazione. Come un massaggio dell’anima (se dura troppo, il massaggio fa male). Voglio che la gente esca calma, consapevole, rilassata, appagata». Il concerto al Lirico di Milano, come il suo tour (prossima data il 22 Marzo a Roma all'Auditorium Parco della Musica) è in un periodo in cui suonare live «è importantissimo, perché è il luogo dove si percepisce di più la musica che non è solo ascolto. Non a caso rifiuto il termine musica leggera e dico di fare musica il più pesante possibile. E’ importante occupare gli spazi persi con il lockdown, ma un aspetto negativo del post lockdown è che si punta a trovare luoghi per grandissimi numeri. Lo capivo ai tempi dell’hippismo, ma non in questo momento storico. Abito accanto a San Siro dove ascoltare la musica è terribile. La musica va fatta nei teatri. Abbiamo un Paese pieno, sfruttiamoli. Sono per i piccoli posti, con l'acustica perfetta e dove posso vedere in faccia quelli dell’ultima fila». 

 

 

 

DATE TOUR

18 Marzo - MILANO - Teatro Lirico Gaber

22 Marzo - ROMA -  Auditorium Parco della Musica

23 Marzo - BOLOGNA - Bravo Caffè

19 Aprile - TORINO - Teatro Colosseo

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