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E infatti tra i protagonisti di questa edizione ci sono anche il piccolo Alex, arrivato dall'Inghilterra per un delicato e particolare trapianto di midollo, e la trentenne Giulia, che proprio qui, 26 anni fa, ha ricevuto un cuore nuovo, con tecniche all'epoca sperimentali. Oltre alle vicende di chi è ricoverato, vengono infatti ripercorse anche quelle di chi la malattia l'ha sconfitta.
Anzi, per la Sciarelli questa è stata una conditio sine qua non. «Prima di accettare ho messo un paletto: le storie che raccontiamo anche se hanno un inizio difficile, devono essere tutte a lieto fine – spiega – ho chiesto che non si indugiasse troppo sul dolore, proprio perché sono bambini. Venire a contatto con esperienze così dure è di grande insegnamento. Aiuta ad apprezzare di più anche le piccole cose che ti circondano. È una grande lezione di vita». Leggi l'articolo completo su
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