Diavoli, Guido Maria Brera: «Borghi e Dempsey, gran lavoro. Ecco perché il suo personaggio si chiama così»

Dirigente d'azienda, ma anche scrittore e ora sceneggiatore di una serie tv di successo: dietro Diavoli, la serie con Patrick Dempsey e Alessandro Borghi ambientata nel mondo dell'alta finanza, c'è il romanzo omonimo scritto da Guido Maria Brera, che a pochi giorni dall'uscita delle prime due puntate su Sky Atlantic è intervenuto ai microfoni della trasmissione L'Italia s'è desta su Radio Cusano Campus, emittente dell'università Niccolò Cusano. «Diavoli? La mia ambizione era capire se fossi capace di fare letteratura», ha detto Brera, secondo cui «Patrick Dempsey e Alessandro Borghi hanno fatto un lavoro straordinario». 


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Sul romanzo 'Diavoli', spiega Brera, «avevo tre strade: fare un saggio, scrivere un libro con degli intrighi focalizzato sul mondo della finanza, la terza via molto lunga era quella di provare a vedere se fossi capace di fare letteratura. Con la letteratura puoi vedere anche oltre il saggio, perché i tuoi personaggi vivono e ti pervadono, ti contaminano». Era questa l'ambizione, spiega Brera, «che mi ha fatto perdere un sacco di tempo per scrivere questo romanzo. La finanza è osservare, capire la situazione e leggere un po' il futuro. Nella finanza il tempo si accorcia quando devi decidere qualcosa, nella letteratura invece si dilata».



Sul protagonista Massimo Ruggero, che nella serie è interpretato da Alessandro Borghi, lo scrittore spiega: «La finanza richiede una gestione del dolore, distaccarsi dagli eventi, non innamorarsi mai delle idee. Ho visto gente bravissima che fa il mio mestiere che quando si è innamorata di un'idea ha perso molto. Si richiede dunque una freddezza assoluta che ha anche un'implicazione sulle vite private dei protagonisti».



I due attori protagonisti della serie tv, Patrick Dempsey e Alessandro Borghi, «hanno fatto un lavoro straordinario. Tutti i miei amici che hanno visto la serie hanno detto che Patrick sembrava uno di quei ceo delle grandi banche di Londra. Mi faceva impressione quando ci parlavo, anziché della sceneggiatura mi veniva di parlargli delle azioni, del petrolio. Nel libro il personaggio si chiama Derek e nella serie Dominik, perché il personaggio che Dempsey interpretava in Grace Anatomy si chiamava Derek».



La finanza, spiega Brera, «è come l'acqua, non è né buona né cattiva, sta alla politica mettere gli argini giusti e portare l'acqua a chi ha bisogno di acqua». Infine, le citazioni a De Andrè e Di Bartolomei: «ho un grande amore per De Andrè. Ricordo che tornai da Londra per andare a vedere uno degli ultimi suoi concerti al Brancaccio. L'ho seguito fin da piccolo. L'altro amore viscerale era la vita di Agostino Di Bartolomei. Ero tifoso della Roma, sono rimasto legato a quella finale di Coppa dei campioni, a quel tipo di uomini. Se vogliamo, era un personaggio che poteva essere raccontato da De Andrè. Di Bartolomei diceva che i rigori vanno tirati forte, è esattamente la cosa che insegno ai ragazzi che formo» conclude Brera.  Leggi l'articolo completo su
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