Benji Mascolo, dopo Benji&Fede “California": il primo album da solista per B3N. «Con Fede sempre amici ma adesso scrivo la mia musica»

Benji Mascolo

Benji&Fede, detta d'un fiato, suonava ormai un unico nome. Dopo dieci anni, la coppia di teen idol del pop, ha scelto la strada della maturità artistica, quella da percorrere soli. Una decisione raccontata nel libro Naked, preludio di un concerto d'addio all'Arena di Verona. Questa era la storia prima del Covid e del lockdown, ma la decisione resta, ed il primo a presentarsi al "nuovo" pubblico è Benjamin Mascolo, con un EP da 6 canzoni, California, dedicato alla terra dei sogni americana, ispirato dalla sua compagna l'attrice, Bella Thorne. Nell'album anche una canzone contro la violenza sulle donne, “Sara lo sa”, di cui il cantante ha voluto far uscire il video, l'8 marzo per la Giornata internazionale della donna. Il video, dalla forte carica emotiva, vede come protagonista la giovanissima stella del cinema italiano, Alma Noce.

 

Partiamo da questo nuovo inizio. Benji che diventa B3N, cosa c’è dietro questo nome d’arte?

Dietro alla scelta c’è la voglia di un nome molto personale. Ben è il nome con cui mi chiamano gli amici e la mia famiglia. E’ sicuramente il primo passo verso qualcosa di più personale.

 

Facciamo una capriola all’indietro, verso quella che sarebbe dovuta essere la fine. Un libro per raccontare la vostra divisione e poi un ultimo concerto. Questo saluto dal pubblico di Benji&Fede, quanto le è mancato?

Abbiamo sofferto tanto entrambi perché era l’occasione per chiudere un capitolo nel modo migliore e l’arena di Verona sarebbe stata una delle serate più belle della nostra vita. E’ ancora confermata, anche se anche quest’anno sarà quasi impossibile, ma si farà quando la sicurezza delle persone ce lo permetterà. Non esserci salutati bene come speravamo, ci lascia l’amaro in bocca.

 

Fede le ha scritto un messaggio di stima ed amicizia per il suo album, significa che al di là delle scelte artistiche, il vostro rapporto rimane saldo?

Assolutamente si. L’unica differenza è che prima lavoravamo 24 ore su 24 insieme, oggi siamo separati e ci vediamo di meno, ma il nostro rapporto è di amicizia e fratellanza. Lui mi supporta ed io supporterò lui, quando sarà il suo turno. 

 

California, nome dell’album, canta di Los Angeles come un posto dove ricominciare, di Marylin Monroe. Insomma c'è veramente tanta California in questo debutto da solista, come mai?

Parlo della mia vita degli ultimi anni, esperienze reali, vivere molto tempo lì in California mi ha formato e aperto la mente, mi ha fatto conosciere persone e posti nuovi che mi hanno ispirato per il disco. E’ un giusto tributo. 

 

Cosa ha provato a poter scrivere ciò che veramente sentiva di voler cantare senza la mediazione del suo ex-partner?

Un grande sfogo. Prima con Benji&Fede scrivevo al servizio della band, ora posso scrivere pezzi più personali, non devo più mediare, ci sono pro e contro, ma il vantaggio più grande è che posso esprimermi al 100 per cento.

 

Perché la scelta di dividere l'album in due parti?

Sono due anime. Una più introspettiva e romantica, l’altra sarà più rock e cattivella. Mi piaceva anche l’idea di dare due canoni estetici diversi, nelle copertine e nei videoclip.

 

Los Angeles, il gioco con la parola Bella, nome della sua compagna e poi il primo video insieme a lei. Ci sono tutti gli indizi per una dedica d’amore è anche il motore della sua ispirazione?

Sicuramente, le persone che m’ispirano sono quelle con cui passo più tempo e lei è tra quelle, ha un modo di vedere il mondo diverso dal mio e quello mi ha aiutato a crescere e vedere le cose in una prospettiva diversa.

 

E c'è anche un film insieme, Time is up. E' stata un'occasione fortuita quella di recitare oppure sta pensando di portarla avanti in parallelo?

Questo film è il primo passo di una carriera nuova, non sapevo prima di girarlo, mi piace questo mestiere e penso di essere portato, anche se ho molto da imparare. Sono molto fiducioso perché sul set mi sento a mio agio e spero sia un lungo percorso. 

 

Parole sue: “a me la mia voce non piaceva, mi sono messo in gioco e ho cercato di superare i miei limiti psicologici facendomi coraggio”. Detto da un cantante che ha già un passato importante, suona strano. Perché questa insicurezza?

Nasce dalla paura di essere giudicati, di non essere all’altezza degli altri cantanti, in verità ho imparato a coltivare il mio orticello e prendermene cura. Ognuno ha la sua voce e si scrive in base a quella, è sbagliato fare dei confronti e tutta l’esperienza dei live mi hanno dato maggiore sicurezza.

 

Nella canzone Ricomincio, dice con ironia: “questo canta? Ma non suonava e basta?”. Cosa significa ricominciare da zero?

Il coraggio di ricominciare nasce dalla voglia di rimettersi in gioco, sono orgoglioso dei risultati che io e Fede abbiamo riportato a casa. Trovo gli stimoli nella novità, nel cambiamento, quindi ripartire con un nuovo percorso è stimolante, il motivo per cui vivo.

 

Sara lo sa, di cui oggi è uscito il video, parla di una ragazza vittima di violenza. Una storia che ha conosciuto da vicino?

E’ una canzone che avevo dentro da tempo, conoscevo la sua storia e volevo dar voce a chi non ne ha. Con questo disco mi sono reso conto che ho la possibilità di far sentire dei messaggi alle persone, questa canzone è, purtroppo, la storia di molte donne che subiscono violenza. Avverto molto il senso di responsabilità nei confronti del mio pubblico, spero che questa canzone faccia riflettere.

 

Oggi si vede ancora un teen idol?

Rimane l’aspetto teen idol, perché sono passati pochi anni e rimane ancora il mio lato pop. Oggi mi vedo un giovane adulto con le mie responsabilità.

 

Leggi l'articolo completo su
Leggo.it