Al progetto sta lavorando alacremente il papà di Amy, il signor Mitch Winehouse, che ne ha parlato, tra speranze, in un’intervista al Sun. «Se ne sta discutendo per un prossimo futuro. È qualcosa che mi piacerebbe accadesse e ho già detto che sarei molto felice se prendesse piede”, ha spiegato l’uomo, che poi ha aggiunto: «Sarebbe per il West End (zona di Londra famosa per i suoi teatri n.d.r.). Noi vogliamo fare qualcosa che ricordi Amy per quel che veramente era, in lei c’era molto di più che la droga e l’alcol. Vogliamo fare qualcosa di positivo per ricordare come Amy riuscì a sviluppare la sua musica».
Considerata una delle maggiori esponenti del soul bianco, prima della tragica e prematura scomparsa, la Winehouse fu travolta da un successo planetario ottenuto grazie alla pubblicazione, nel 2007, di Back to Black, album che conteneva hit mondiali del calibro di Rehab e Love Is a Losing Game.
A travolgere in vita la talentuosa interprete, però, purtroppo, furono anche gravi problemi legati a droga, alcol e disordini alimentari, gli stessi che, spesso e volentieri, facevano chiacchierare curiosi e giornalisti. «Quello che non si è mai sentito - ha affermato polemicamente Mitch Winehouse - è che, al momento della morte, mia figlia aveva smesso di assumere droghe da tre anni». Leggi l'articolo completo su
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