Ancora Alberto Angela: «Poi è successo questo: lui aveva salvato e protetto degli ebrei nella sua clinica, fra questi c’era una coppia che mio papà ricorda molto bene. Questa coppia salvata ha avuto una figlia che a un certo punto, quando sono mancati tutte e due, ha trovato in un cassetto un rotolino con il diario della loro permanenza in questa clinica e ne ha fatto un libro. Li ho ritrovato mio nonno, la descrizione di mio nonno che non conoscevo e soprattutto questo suo volto perché non se ne parlava in famiglia. Credo che sia una cosa tipica di chiunque abbia fatto delle gesta come le sue: non si racconta…è stato fatto e basta perché bisognava farlo” Leggi l'articolo completo su
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