«Si tratta comunque di una sfera privata - afferma Roberta Rossi, presidente della Fiss - anche se non c'è nulla da nascondere viene spesso vissuta come un'invasione di campo, è in ballo la fiducia e il rispetto più in generale ed è questo che non si comprende. Ritengo che sia sempre buono parlarne, soprattutto se infastidisce: mantenere questi piccoli rancori non aiuta». Quando litigano le coppie non si danno spintoni, calci, schiaffi. Ma molti si insultano. Almeno stando alle risposte, il 61% mantiene la calma durante una lite. Da parte del partner, il 37,5% denuncia aggressività verbale, e non mancano spintoni (7%), schiaffi (3,2%), minacce (4%) e il volo di oggetti (3,5%). Il 36% degli uomini denuncia l'aggressività verbale del partner, fra le donne il 30%. Di fronte a questi comportamenti dell'altro, in generale il 60% sostiene di mantenere la calma.
A dichiarare di preferire la strada del dialogo è soprattutto il gentil sesso, il 56% rispetto al 44% dei maschi. Seppur con una differenza di misura, ammette di aver avuto un atteggiamento aggressivo sul piano verbale il 33,89% degli uomini rispetto al 31,07% delle donne. E dopo il litigio? Ne parla in modo costruttivo il 50,6%, non parla con l'altro il 24,8%, si evita il 14%, e si scambia tenerezze il 7% o fa sesso quasi il 3%.
Dai risultati, commentano i sessuologi, sembrerebbe che la maggior parte delle coppie si dimostrino mature in caso di conflitto: un atteggiamento conciliante, aperto all'ascolto dell'altro. Eppure sono tantissimi gli episodi di litigi cruenti, in cui uno dei due è vittima delle percosse dell'altro. «Abbiamo una società divisa anche in questo, una parte ha di certo fatto proprio il concetto di pari opportunità - sottolinea la presidente della Fiss - un'altra parte, minoritaria ma non per questo meno importante, fatica ad accettare questo cambiamento e lo vive con paura, come minaccioso.
Da questo spesso scaturiscono comportamenti estremi, inizialmente vissuti nel silenzio della coppia che solo quando sono ormai esasperati emergono, spesso troppo tardi. E non va tralasciato il fatto - conclude - che il femminicidio sia ormai diventato una vera e propria emergenza sociale su cui tutti dovremmo riflettere e impegnarci a trovare strategie opportune». Leggi l'articolo completo su
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