"Talvolta all'origine possono esserci anche banali infezioni sia dell'apparto digerente, sia della gola, molto diffuse soprattutto nei bambini con meno di 6 anni". Ma il timore dei genitori è che si tratti di appendicite. Allora come capire l'origine di questo 'male'? In questi casi è utile il 'test del salto'. "Quando il bambino ha dolore addominale - suggerisce Farnetani - i genitori devono chiedergli di fare un salto o al limite una piccola corsa. Se il bambino riesce a fare il salto e a correre senza avvertire dolori acuti, si tratta di una forma piuttosto semplice, in caso contrario si dovrà avvertire subito il medico", raccomanda il pediatra.
Per aiutare i genitori a orientarsi quando sono alle prese con mal di pancia 'misteriosi', ecco dal pediatra uno schema che serve a capire la gravità del dolore addominale:
Il dolore addominale non è grave se: è intermittente, cioè non dura mai più di mezz'ora e si alterna a periodi di benessere; inoltre se il bambino si agita e si contorce; e se è localizzato vicino all'ombelico.
Il dolore è grave se: dura ininterrottamente più di mezz'ora - "si deve andare subito all’ospedale quando dura più di 6 ore" - il bambino "sta fermo perché se si muove dice che ha più dolore, ha difficoltà a camminare, a scendere le scale, o dal letto, oppure, se lo fa, sta in una posizione rattrappita, proprio perché, negli altri casi il dolore si accentua". Infine c'è da allarmarsi più il dolore è lontano dall'ombelico.
In caso di appendicite "il paziente cerca da stare fermo. Al contrario - spiega Farnetani - il bambino che si contorce, si agita sul letto, non ha l'appendicite, ma la conferma si può avere con il test del salto. Infine un occhio all'orologio: se il dolore dura ininterrottamente per più di un'ora, allora è il caso di allarmarsi e rivolgersi al medico. Se invece dura meno o 'va e viene', cioè è intermittente, significa che l'appendice non è infiammata". Leggi l'articolo completo su
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