Laureati, solo la Romania peggio di noi. Italia più vecchia, il Sud si spopola

Laureati, solo la Romania peggio di noi. Italia più vecchia, il Sud si spopola
Pochi laureati e, a breve, anche pochi italiani. Un’immagine impietosa, quella che esce dai dati Eurostat relativi al 2016: la percentuale di laureati, tra i 30 e i 34 anni, in Italia è pari al 26,2%: un dato raddoppiato rispetto al 13,1% del 2002 ma penultimo in Ue, meglio solo della Romania ferma al 25,6%.


Dati ben distanti dalla media europea del 39,15 e dall’obiettivo di Lisbona per il 2020 fissato al 40%. Al primo posto si piazza la Lituania con il 58,7%, seguono Lussemburgo con il 54,6% e Cipro con il 53,4%. In Italia, come in tutta Europa ad esclusione della Germania, sono le donne a laurearsi in proporzione maggiore rispetto agli uomini: il 32,5% contro il 19,9%. Ma l’Italia resta in coda anche per la quota di abbandoni scolastici: lascia gli studi prima del diploma il 13,8% dei 18-24enni, meglio solo di Malta, Spagna, Romani e Portogallo.

Non solo, dall’Istat arrivano le previsioni per la popolazione italiana del futuro: nel 2045 i residenti saranno 58,6 milioni e nel 2065 saranno 53,7 milioni. La perdita, rispetto ai 60,7 milioni di residenti del 2016, sarebbe di 2,1 milioni nel 2045 e di 7 milioni nel 2065. E la perdita di residenti riguarderà soprattutto il Meridione dove risiederà solo il 29% degli abitanti contro il 34% attuale. Leggi l'articolo completo su
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