I ricercatori hanno dimostrato per la prima volta che le persone che hanno la protesi di un arto integrata nell'osso, in modo simile a quanto accade negli impianti dentali, sono in grado di percepire maggiore informazione sensoriale sfruttando l'udito. Lo hanno fatto utilizzando quattro test psicofisici su 12 persone amputate, dimostrando come stimoli sensoriali, anche molto deboli, riescono a viaggiare attraverso il corpo fino a essere percepiti dall'apparato uditivo dell'orecchio interno.
«In pratica gli stimoli ricevuti dai pazienti sono più forti e ricchi di informazione perché vengono percepiti anche attraverso l'udito», ha osservato Clemente. La scoperta, ha aggiunto, «potrà essere sfruttata come punto di partenza per l'implementazione di nuove protesi che favoriscono il ritorno sensoriale e restituiscono maggiori informazioni sull'ambiente esterno». Leggi l'articolo completo su
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