Guido Caprino, debutto nella tragedia: "Poi torno in tv con 1993 e la Archibugi"

Guido Caprino
Guido Caprino debutta nella tragedia. L'attore siciliano sarà infatti Eteocle ne Le Fenicie di Euripide, uno dei tre titoli con Sette contro Tebe di Eschilo e Le rane di Aristofane del 53° ciclo di rappresentazioni classiche al Teatro Greco di Siracusa, in programma dal 6 maggio al 9 luglio.


Un ruolo decisamente nuovo per lei.
«Sì, era da tanto che volevo fare una tragedia e inoltre volevo lavorare da tempo con Valerio Binasco, un regista che stimo moltissimo. Questa è una storia corale, con Isa Danieli e Gianmaria Martini tra i protagonisti, un dramma familiare sulla lite tra due fratelli. È il potere che governa tutto, quindi niente di più attuale».

Quando andrete in scena?
«Dal 7 maggio al 24 giugno, a giorni alterni. Lo spettacolo comincia con il sole e finisce col buio, è una bella magia. Sarà una bella sfida, non vedo l'ora anche se un po' la temo perché questa è un'arena, a volte arrivano 6000 spettatori, mi sentirò un gladiatore».

In tv, invece, dal 16 maggio la rivedremo nei panni del parlamentare Pietro Bosco in 1993, il sequel di 1992 in onda su Sky Atlantic. Come evolverà il personaggio?
«Sarà più estremo, più solo e agirà per sé, con meno principi etico-morali. Diciamo che il nuovo Bosco si adatta meglio all'ambiente politico, è meno a disagio. Mi è piaciuto molto immergermi in questo personaggio, distante da me anche geograficamente, visto che io sono siciliano e lui lombardo».

Di recente ha recitato nella fiction-kolossal I Medici: che esperienza è stata?
«Bellissima, è stato molto interessante soprattutto confrontarsi con il cast internazionale, con le varie scuole, ed è stato incredibile anche solo sedersi accanto a Dustin Hoffman».

Prossimi impegni?

«In autunno andrà in onda Romanzo famigliare, la fiction di Francesca Archibugi con Giancarlo Giannini e Vittoria Puccini, una saga familiare ambientata a Livorno in cui interpreto un ufficiale della Marina marito della Puccini. Poi avrei dovuto fare una cosa in America ma non ho potuto perché sono impegnato in questa tragedia, alla quale non avrei mai rinunciato». Leggi l'articolo completo su
Leggo.it