La legge, d'altronde, lo consente. La Igp disciplina infatti il metodo (stagionatura) ed il luogo di produzione (l'intera provincia di Sondrio), ma non i tipi di carne che la bresaola debba contenere. L'unica garanzia per i consumatori sono i controlli della filiera ad opera del Ministero delle Politiche Agricole, ma per i produttori non c'è alcun obbligo di indicare nell'etichetta l'origine delle carni, che non viene quindi esplicitamente dichiarata.
I produttori della bresaola, però, assicurano: «Lo zebù è un animale che vive allo stato brado e semibrado, in ambienti incontaminati, e garantiamo al 100% che la sua carne, oltre ad essere buona, è anche sana. Non possiamo fare altrimenti, i capi che abbiamo nella sola Valtellina basterebbero per produrre bresaola solo per una settimana». La Coldiretti e il Ministero, ad ogni modo, hanno invitato i produttori a indicare sempre l'origine di provenienza delle carni, ma prima di una direttiva europea occorrerà aspettare almeno un anno. Leggi l'articolo completo su
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