Lo studio ha portato alla scoperta di due recettori, una sorta di 'serraturè molecolari, Alfa e Beta, legate a Cloto. Cloto-Alfa e Cloto-Beta si agganciano a una famiglia di ormoni che regolano i processi metabolici nel fegato, nei reni e nel cervello. Per capire il funzionamento delle due versioni dell'ormone della longevità i ricercatori ne hanno analizzato la struttura tridimensionale utilizzando la tecnica della cristallografia a raggi X. Così i ricercatori hanno visto che Cloto-Alfa si lega all'ormone Fgf23 e ha la funzione di ridurre l'invecchiamento.
Mentre, Cloto-Beta che si lega all'ormone Fgf21, ha la capacità di bruciare calorie, causando la perdita di peso. «È una scoperta di grande valore», commenta Salvatore Di Somma, docente di Medicina Interna all'Università Sapienza di Roma. Considerando l'azione di questi ormoni sulla produzione di insulina e sul metabolismo, la scoperta potrebbe avere importanti applicazioni per lo sviluppo di terapie per la cura del diabete, dell'obesità e anche di alcuni tipi di tumori. Leggi l'articolo completo su
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