I DATI. I numeri, freddi e implacabili, crescono da nord a sud, da est ad ovest. Le Americhe ad oggi sono le più colpite con Stati Uniti e Brasile che di morti ne contano tantissimi: oltre duecentomila i primi, sopra i 140mila i secondi. In Messico siamo già sopra i settantamila. Poi c'è l'India che viaggia a oltre mille decessi al giorno e si avvicina a quota centomila. In Europa guida la Gran Bretagna con 41mila vittime, seimila più dell'Italia e diecimila più di Francia e Spagna. Una classifica certamente drogata dal numero di abitanti di ogni Paese. Analizzando il numero di decessi per milioni di abitante (tolto San Marino), chi sta peggio è il Perù, poi il Belgio e la Bolivia, quindi Spagna e Brasile. L'Italia si trova poco sotto la Gran Bretagna a braccetto con Messico e Svezia.
FOCOLAIO EUROPA. Trentatré milioni di casi da inizio pandemia ma soprattutto quasi otto milioni di persone attualmente positive al virus. In Europa la seconda ondata è ormai attualità: Francia e Spagna sono nel caos, alle prese con l'impennata di contagi e il forte dilemma sulle scelte da attuare. Secondo Walter Ricciardi, consulente del ministro Speranza, i transalpini sono vicini a un secondo lockdown totale. Gli iberici - con 716.481 casi sono i più colpiti d'Europa - valutano nuove chiusure ma la popolazione protesta. In Gran Bretagna sono entrate in vigore le super multe fino a diecimila sterline per chi viola l'isolamento obbligatorio in caso di contagio o contatti con persone infette.
ISRAELE CHIUSO. Israele ha invece anticipato tutti: lockdown totale che potrebbe proseguire anche oltre l'11 ottobre. Nel frattempo ha annunciato il nuovo mega ospedale Covid sotterraneo da 700 posti, originariamente pensato per vittime di armi chimiche o biologiche.
L'ITALIA TIENE. Il nostro Paese invece resiste. Man mano che passano le settimane cresce anche la curva epidemica, aumentano i ricoverati e si accendono nuovi focolai. Ma la risalita è ancora sotto controllo: ieri 1494 casi positivi seppur con soli 51mila tamponi (il solito post weekend) e sedici decessi. Sono 264 i malati in terapia intensiva e quasi tremila i ricoverati in altri reparti. A cambiare è l'epicentro: ora a soffrire sono Campania e Lazio.
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