L'U.E. rimane quindi contraria agli organismi geneticamente modificati, pur continuando ad essere grande importatrice di materie prime gm: dai dati rilevati, si parla di circa 30 milioni di tonnellate l'anno di soia e tra 0,5 e 3 milioni di tonnellate di mais.
L'Italia, nel 2016, ha importato 1,3 milioni di tonnellate di semi e 2 milioni di tonnellate di panelli di soia dalle Americhe, dove l'80-90% della soia è gm.
Secondo alcune stime di Assalzoo, l'85% della soia presente in Italia è geneticamente modificata.
Il rifiuto europero nei confronti del transgenico nasce probabilmente dai tempi della "mucca pazza", grande scandalo alimentare che ebbe un forte impatto in tutto il continente e che ha probabilmente portato alla diffidenza nei confronti degli omg, nonostante nel resto del mondo si sia passati da 1,5 milioni di ettari del 1996 a 185,1 milioni di ettari nel 2016 di coltivazioni transgeniche.
Il fatto che le importazioni siano così elevate, pur essendo le coltivazioni fermamente vietate, è una grande contraddizione dell'U.E.
Nel 2015, la Commissione Europea ha tentato di vietare le importazioni sulla base degli stessi principi che vietano la coltivazione di piante ogm, ma la bozza è stata respinta dall'Europarlamento nella sua integrità. Leggi l'articolo completo su
Leggo.it