«Più di centomila casi di tumore ogni anno in Italia sono dovuti al fumo di sigaretta. L'85-90% dei tumori del polmone, il 75% di quelli di testa e collo e della vescica, il 25-30% di quelli del pancreas sono imputabili al tabagismo. L'aumento del prezzo delle sigarette rappresenta una battaglia di civiltà ed è una strada giù percorsa con successo da altri Paesi come l'Australia, la Norvegia e l'Irlanda», aggiunge. E ricorda che l'Associazione più di un anno fa sostenne una campagna per l'istituzione di un Fondo Nazionale per l'Oncologia, da finanziare con le accise sul tabacco, un centesimo a sigaretta.
Il governo nel 2016 istituì per la prima volta un Fondo di 500 milioni di euro da destinare alle nuove terapie anticancro, «Chiediamo - dice Pinto - che venga previsto anche per il 2018 poichè »secondo l'American Cancer Society, il consumo di tabacco è responsabile ogni anno di circa il 30% di tutte le morti. In Italia questa stima corrisponde a più di 180mila decessi annui evitabili, dovuti a tumori, malattie cardiovascolari e dell'apparato respiratorio. È importante sottolineare che smettere di fumare riduce, dopo 5 anni, del 50% il rischio di sviluppare tumori del cavo orale, dell'esofago e della vescica e, dopo 10 anni, si riduce la probabilità di avere una diagnosi di cancro del polmone«. Leggi l'articolo completo su
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