«Covid, il picco tra pochi giorni, poi caleranno i contagi. Nuova variante? Non facciamo allarmismo»

«Covid, il picco tra pochi giorni, poi caleranno i contagi. Nuova variante? Non facciamo allarmismo»

Covid, quando ci sarà il picco dei casi e quando inizierà la discesa? È quello che si chiede tutta Italia da qualche settimana, da quando cioè i contagi sono tornati a salire come nel periodo di Natale, per via dell'ultima variante Omicron 5, molto più contagiosa delle precedenti. Ieri i casi registrati in Italia sono stati 132mila, ma molto probabilmente il dato è sottostimato perché ci sono tanti positivi - secondo quanto dicono esperti e medici - che non si autodenunciano.

 

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Per Massimo Ciccozzi, responsabile dell'Unità di Statistica medica ed epidemiologia della facoltà di Medicina e chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma, «ci stiamo avvicinando al picco, c'è una convergenza di molti esperti che sarà probabilmente tra il 10 e il 15 luglio e poi inizierà la discesa», sottolinea all'Adnkronos Salute. Per capire «cosa accadrà nelle prossime settimana dobbiamo guardare al Portogallo che è uscito da questa ondata estiva legata a Omicron 4 e 5 in due mesi. A fine luglio - conclude - potremmo tornare a livelli dei casi di fine maggio».

 

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Ciccozzi getta poi acqua sul fuoco riguardo la nuova sottovariante Omicron BA.2.75 che si sta facendo largo in altri paesi: «Non ci sono ancora dati scientifici che ci dimostrano una maggiore contagiosità rispetto a Omicron 5. Noi la stiamo già studiando ma è presto per azzardare una conclusione. Visto che i dati sono scarsi, eviterei di fare confusione e generare allarmismo in una situazione già delicata». «Non abbiamo un calcolo dei potenziali di membrana di questa sottovariante - aggiunge Ciccozzi - che potrebbe essere più contagiosa ma da qui a dire che è già 5 volte più contagiosa ce ne passa. E sulla letalità non c'è proprio nessun dato. Quindi stiamo calmi, studiamo e cerchiamo di capire. Può essere una cosa importante o può essere come la Omicron 3 che è apparsa e scomparsa». Secondo Ciccozzi «arriveranno altre sottovarianti e molte con 'escape' immunologico, il virus per sopravvivere in una popolazione vaccinata o che ha già fatto la malattia deve modificarsi. Noi dobbiamo studiare questi passaggi ed essere pronti». 

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