«Regione Lombardia - sottolinea una nota dell'Asst - si sta adoperando per ridurre i tempi di approvazione finale del protocollo». Anche perché, ha ricordato Massimo Franchini, direttore del Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale del Carlo Poma «l'Organizzazione Mondiale della Sanità ammette l'utilizzo del plasma da pazienti guariti per la cura dei malati. Il plasma prelevato contiene infatti alte concentrazioni di anticorpi in grado di distruggere il virus» una terapia «già impiegata ad esempio per Sars ed Ebola». «Il progetto - ha aggiunto -è già in fase avanzata, si attende il nulla conclusivo per passare al trattamento dei primi casi».
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