«Sono omosessuale, figlio di emigrati in Germania», ha aggiunto sottolineando di aver «vissuto sulla mia pelle la violenza, la discriminazione e il bullismo. La mia storia parla per me ... quelle parole non fanno parte della mia natura». Ribadendo che quel video «è un pugno nello stomaco anche se era una simulazione o un personaggio interpretato (fatto per provocare gli studenti)», Casalino ha tenuto a precisare che «oggi ho chiamato il presidente dell'Associazione down spiegandogli che era una simulazione, chiedendogli scusa per dire che sono sempre a loro disposizione». Leggi l'articolo completo su
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