La sconfitta brucia e nel
Pd è tempo di resa dei conti. Una parte della minoranza dem ritiene che il segretario Matteo Renzi debba fare “un gesto di responsabilità” e rinunciare alla corsa per Palazzo Chigi. Lasciando spazio a chi, come Paolo
Gentiloni, potrebbe avere maggiori possibilità di riunificare il centrosinistra. Il segretario non ha intenzione di mollare ma se anche i capigruppo di Camera e Senato, Ettore Rosato e Luigi Zanda non escludono nomi diversi da quello di Renzi per la corsa a premier è evidente che qualcosa nel partito scricchiola.
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RENZI DA FLORIS ATTACCA DI MAIO Franceschini e Orlando stanno provando una difficile mediazione per ricucire con i bersaniani e per avere più tempo vorrebbero allungare i tempi della legislatura e spostare il voto a maggio. Ma Renzi è assolutamente contrario e Mdp ormai appare determinato a costruire un nuovo soggetto politico alternativo al Pd. Il leader “ideale”, come lo definisce Pierluigi Bersani, sarebbe il presidente della Camera Pietro Grasso che sembra tentato dall'avventura.
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