Paolo Mieli ad Agorà: «Con la Meloni nessun allarme fascismo. Il saluto romano? Queste cose interessano solo alla stampa estera»

Paolo Mieli e Giorgia Meloni

Nella puntata di Agorà di questa mattina si è discusso se Giorgia Meloni e la destra italiana avessero fatto in conti con il loro passato. Argomento al centro del dibattito politico dopo un articolo del New York Times dedicato alla possibile ascesa al governo di Giorgia Meloni in cui si definiva un “evento sismico” l’eventualità che per la prima volta “un partito di estrema destra arrivi alla guida di una grande economia dell’Eurozona”. 

 

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Sulla questione se la leader di FdI avesse fatto i conti con il passato è intervenuto Paolo Mieli, ospite della trasmissione di Rai Tre: «Ogni minuto dedicato a parlare del fascismo e ad insinuare l'idea che con Giorgia Meloni si ripresenti il fascismo perché in qualche sezione c'è il barone nero o si fa il saluto romano è una cosa che fa sorridere. Per la sinistra parlare di questo è inefficace e controproducente. Sono cose che al massimo possono piacere alla stampa estera», ha detto l'ex direttore del Corriere della Sera, che ha poi aggiunto: ««Ma voi pensate che in Italia qualcuno pensa che se vincono Berlusconi, Salvini e Meloni torni il fascismo o la sua versione moderna? E' una cosa del tutto implausibile»

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