Il glifosato provoca danni alla salute per tre generazioni: lo studio choc sui topi
Il primo firmatario della proposta di legge è Domenico Furgiuele, deputato del Carroccio. Come riporta anche Open, i criteri per ottenere il bonus non si limitano alla giovane età delle coppie e al rito religioso, ma ce ne sono altre, come ad esempio un Isee non superiore ai 23mila euro. Il bonus non è erogabile se la coppia sceglie di sposarsi fuori dall'Italia o se entrambi i futuri coniugi non possiedono la cittadinanza italiana da almeno 10 anni.
Le detrazioni fino al 20% previste dalla proposta di legge riguardano le spese per gli abiti degli sposi, il ristorante, le bomboniere, i compensi per parrucchieri, truccatori, fotografi e anche la decorazione della chiesa. In questo modo, sarà possibile ottenere una detrazione fino a 20mila euro, «ripartita tra gli aventi diritto in cinque quote annuali di pari importo». Un altro criterio per ottenere il bonus è che le spese siano riportate correttamente nella dichiarazione dei redditi.
Come spiegano alcuni deputati della Lega, la proposta nasce da un dato statistico: negli ultimi anni sono sempre meno i matrimoni celebrati in chiesa, mentre quelli col rito civile si attestano intorno al 46,9% del totale. Le ragioni sono diverse, ma quella principale è l'eccessivo costo del rito religioso rispetto a quello civile. Per questo motivo, spiegano gli esponenti del Carroccio, occorre «agevolare quelle giovani coppie che intendono celebrare il matrimonio religioso». Leggi l'articolo completo su
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