Il Movimento arriva a Rimini nel giorno in cui chiudono le votazioni su Rousseau per le primarie. È un voto faticoso, segnato dalla paura per gli attacchi informatici e dalle difficoltà d'accesso che portano i vertici a derogare per ben due volte il termine ultimo per il click. Alla fine, il blog però esulta. «La partecipazione è stata tra le migliori di sempre, ci sono stati attacchi hacker ma sono stati respinti», si legge in un post che non precisa, tuttavia, il numero di partecipanti. Stime non ufficiali parlano di 60-70mila votanti ma, dal M5S, nessuno le conferma. «I numeri sono in linea con le votazioni di una giornata», viene notato.
Di certo, il record di 87.216 votanti non viene raggiunto per da primarie dall'esito scontato ma, sottolinea il blog, «aperte a tutti»: ovvero dove tutti, anche Fico, se volevano, potevano candidarsi. E lontana, al momento, è anche la possibilità che il M5S esca unito dal suo nuovo cambio di passo: perché la prospettiva che, da domenica, il Movimento abbia un candidato premier che sia anche capo politico continua a irritare gli ortodossi. E dopo giorni di silenzi e mediazioni fallite sembra arrivato il momento della rottura. Avviene nel pomeriggio, quando emerge che tra gli interventi previsti per la prima serata non c'è quello di Fico. Ed è una novità, perché dal palco si parla di media, pane quotidiano del presidente della Vigilanza Rai. L'intervento di Fico, in mattinata, tuttavia era previsto: si sarebbe intitolato «Telecomunicazione, informazione e fake news». Poi qualcosa si è incrinato. «Grillo non si occupa del palco», sono le sole parole «ufficiali» che trapelano dal Movimento.
L'impressione, tuttavia, è che l'intervento fosse stato confezionato ad arte per manifestare il pugno di ferro dei vertici sul Fico: di venerdì, ovvero nel giorno meno affollato della kermesse e limitato ai soli argomenti di competenza.
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