A sbloccare lo stallo è stato Conte, che ieri ha ricevuto anche la benedizione di Trump. Si è parlato del programma ieri nel tardo pomeriggio nel tavolo delle delegazioni di Pd e M5S. Ma il nodo della vicepresidenza del Consiglio non è sciolto. Marcucci, capogruppo Pd in Senato: «Conte è figura autorevole, terza, ma è indicato dal M5S». Traduzione: M5S non può pretendere presidente e vicepresidente del Consiglio. E una telefonata di Zingaretti ha convinto Conte a intervenire. Ma dopo cena torna il caos: dal Pd fanno sapere che Di Maio rivendica ancora la vicepresidenza, «salta tutto». E l'ipotesi del voto su Rousseau avrebbe effetti paradossali: ribaltare la disponibilità che oggi M5S potrebbe dare a Mattarella, tenendo Conte e il Paese nel limbo. Oggi documento alla direzione Pd: sì al Conte Bis, ma con un vicepremier dem.
SU E GIÙ
Rivediamo al rallentatore le fasi convulse della giornata. Al mattino i primi flash: rottura nella notte (quella tra lunedì e martedì), strada in salita, finito male l'incontro tra Zingaretti, Di Maio e Conte. Il M5S (con «una telefonata da Palazzo Chigi» dicono al Pd) annulla il vertice previsto per le 11. La trattativa salta, i dem dicono che la colpa è di Di Maio che chiede Viminale e vicepresidenza del Consiglio. Troppo. Interviene Grillo. È criptico («Dio mi ha detto lasciali alla loro Babele»), bisogna fidarsi degli interpreti: è un richiamo a Di Maio; interviene Conte, dice che Luigi non ha mai chiesto il Viminale; interviene Roberta Lombardi (M5S) che chiede al capo politico di mettere da parte le ambizioni personali; interviene perfino Trump che con un tweet si schiera per la conferma a Palazzo Chigi dell'amico «Giuseppi».
Ancora: Marcucci di fatto riconosce il ruolo di Conte, si riuniscono i gruppi M5S, scatta la cabina di regia del Pd, s'incontrano le delegazioni. Alle 17 un parlamentare dem allarga le braccia e dice: «Io ne ho viste tante, ma una giornata come oggi... Fino alle 14 sembrava tutto finito, poi è successo qualcosa e, bum, tutto è stato ricomposto». Magari. L'ennesima corsa sulle montagne russe della trattativa più psichedelica degli ultimi anni in serata porta a un nuovo allontanamento. A proposito: ieri è anche cominciato il secondo giro delle consultazioni del capo dello Stato; oggi riceverà anche le delegazioni di Pd e M5S, poi, salvo sorprese si prenderà un po' di tempo e domani deciderà se affidare l'incarico a Conte.
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