Una volta certificata in via parlamentare o extraparlamentare la fine del governo M5S-Lega, Mattarella aprirà le consultazioni per verificare se vi sia un’altra maggioranza possibile, convocando prima i presidenti di Senato e Camera e poi via via i senatori a vita e i rappresentanti dei vari gruppi parlamentari. Senza una maggioranza possibile, il Capo dello Stato non potrà fare altro che sciogliere le Camere indire nuove elezioni.
Come date più probabili del voto anticipato vengono date le domeniche del 13 o del 20 ottobre. Certezze ovviamente non ce ne sono. Se non una: le elezioni si svolgono in una data fra i 45 e i 70 giorni dallo scioglimento delle Camere. Il 13 o 20 ottobre presuppongono una crisi piuttosto rapida, con scioglimento delle Camere verso la fine di agosto. Nessuno però può affermare che questo sia lo scenario più probabile.
Il voto a ottobre di fatto precluderebbe il varo di una finanziaria entro il 31 dicembre perché le nuove Camere non potrebbero essere convocate prima di dicembre. Anche ammesso che un nuovo governo possa essere già pronto ci sarebbero solo una trentina di giorni per le due fiducie e il varo della manovra per il 2020. Probabile a quel punto l'aumento dell'Iva per 23 miliardi previsto dalla Finanziaria dello scorso anno. Leggi l'articolo completo su
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