FONTANA: UN LAPSUS «È stato un lapsus, un errore espressivo, intendevo dire che dobbiamo riorganizzare un'accoglienza diversa che rispetti la nostra storia, la nostra società». Così Attilio Fontana, candidato leghista del centrodestra alla presidenza di Regione Lombardia, ha commentato, a margine di un incontro con la Onlus 'Cancro Primo aiutò a Briosco (Monza), una sua dichiarazione, ieri a Radio Padania, in cui ha affermato la necessità di dare la priorità alla «razza bianca» parlando di immigrazione.
RENZI: FARNETICANTE «In Lombardia «ci aspettavamo un dibattito alto, bello, nobile, sui contenuti.
DI MAIO: LORO SONO I MODERATI? «Berlusconi dice che siamo peggio dei post comunisti, che loro sono moderati e noi estremisti.. ma dopo la frase di Fontana sulla razza bianca siamo sicuri che sono loro i moderati? Se loro sono moderati allora io sono Gandhi». Così il candidato premier M5s Luigi Di Maio a Un Giorno da Pecora su Radio Uno dove chiede: «vogliamo sapere se Fontana resta il loro candidato alla presidenza» della Lombardia.
SALVINI: SIAMO SOTTO ATTACCO «Al governo normeremo ogni presenza islamica nel Paese. Esattamente come in tempi non sospetti ha sostenuto Oriana Fallaci, siamo sotto attacco, sono a rischio la nostra cultura, società, tradizioni, modo di vivere. È in corso un'invasione, a gennaio sono ripresi anche gli sbarchi. Il colore della pelle non c'entra e c'è un pericolo molto reale: secoli di storia che rischiano di sparire se prende il sopravvento l'islamizzazione finora sottovalutata». Così Matteo Salvini sulle polemiche dopo le dichiarazioni di Attilio Fontana.
GORI «Campagna elettorale: c'è chi parla di forconi e razza bianca. Noi parliamo di formazione, lavoro, crescita, Europa»: in questi termini il candidato alla presidenza della Regione Lombardia per il centrosinistra Giorgio Gori replica su Facebook alle affermazioni sui migranti del suo sfidante del centrodestra Attilio Fontana. Sulla questione Gori si appella agli elettori lombardi: «Scegliete voi. #FareMeglio si deve, senza isterismi e demagogia».
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