«I fatti degli ultimi giorni - scrive il ministro Lorenzo Fontana su Facebook - rendono sempre più chiaro come il razzismo sia diventato l'arma ideologica dei globalisti e dei suoi schiavi (alcuni giornalisti e commentatori mainstream, certi partiti) per puntare il dito contro il popolo italiano, accusarlo falsamente di ogni nefandezza, far sentire la maggioranza dei cittadini in colpa per il voto espresso e per l'intollerabile lontananza dalla retorica del pensiero unico. Una sottile e pericolosa arma ideologica studiata per orientare le opinioni. Tutte le prime pagine dei giornali, montando il caso ad arte, hanno puntato il dito contro la preoccupante ondata di razzismo, per scoprire, in una tragica parodia, che non ce n'era neanche l'ombra. Se c'è quindi un razzismo, oggi, è in primis quello utilizzato dal circuito mainstream contro gli italiani. La ragione? Un popolo - aggiunge il ministro leghista - che non la pensa tutto alla stessa maniera e che è consapevole e cosciente della propria identità e della propria storia fa paura ai globalisti, perché non è strumentalizzabile. Abroghiamo la legge Mancino, che in questi anni strani si è trasformata in una sponda normativa usata dai globalisti per ammantare di antifascismo il loro razzismo anti-italiano. I burattinai della retorica del pensiero unico - conclude - se ne facciano una ragione: il loro grande inganno è stato svelato».
ll premier Giuseppe Conte. «L'abrogazione della legge Mancino non è prevista nel contratto di governo e non è mai stata oggetto di alcuna discussione o confronto tra i membri del Governo», dice il premier, Giuseppe Conte su Facebook, secondo cui sono «sacrosanti gli strumenti legislativi che contrastano la propaganda e l'incitazione alla violenza e qualsiasi forma di discriminazione razziale, etnica e religiosa». «Personalmente - sottolinea ancora il premier - credo che il rispetto delle idee sia un valore fondamentale di ogni sistema democratico, ma allo stesso modo ritengo che siano sacrosanti gli strumenti legislativi che contrastano la propaganda e l'incitazione alla violenza e qualsiasi forma di discriminazione razziale, etnica e religiosa. In questo momento - conclude Conte - il governo deve lavorare e impegnarsi su molti fronti caldi: rilancio dell'occupazione, riforme strutturali che consentano la crescita economica e lo sviluppo sociale del Paese. Concentriamo su questi obiettivi il nostro impegno».
Matteo Salvini. «Già in passato la Lega aveva proposto di abolire la Legge Mancino. Sono d'accordo con la proposta di Fontana: alle idee contrappongono altre idee, non le manette». «Ma Se mi chiedete se faremo una proposta di legge o una raccolta di firme per abolire la legge Mancino - prosegue Salvini - dico di no. È un'idea, ma sicuramente non è una priorità per la Lega e il governo, che ha al centro della propria azione lavoro, tasse e sicurezza».
Luigi Di Maio. «La discussione sull'abrogazione della Legge Mancino può chiudersi tanto rapidamente quanto si è aperta. Prima di tutto non è nel contratto di governo. In secondo luogo è uno di quegli argomenti usati per fare un po' di distrazione di massa che impedisce di concentrarsi al 100% sulle reali esigenze del Paese: lotta alla povertà, lavoro e imprese», scrive invece il vicepremier e capo politico dei Cinque Stelle, Luigi Di Maio, bocciando la proposta avanzata dal ministro Lorenzo Fontana.
Immediate le polemiche innescate dalla proposta del ministro Fontana. «Inaccettabili le parole del ministro Fontana sull'abolizione della legge Mancino.
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