Prodotto da Contrasto con Fondazione Forma per la Fotografia, l'allestimento affianca alle foto più celebri di Berengo Gardin i testi di 24 autori come Mimmo Paladino, Carlo Verdone, Marco Bellocchio, Alina Marrazzi. «Caro Gianni, Come in uno specchio Quanto lontana sembra questa tua fotografia dall'enigma di Bergman»: inizia così il commento di Mimmo Paladino all'immagine probabilmente più iconica del maestro della fotografia, In Vaporetto (Venezia, 1960). Attraverso un gioco di luci e ombre e di riflesso e rimando continuo tra l'occhio del fotografo e la realtà immortalata dalla sua Leica, le fotografie di Gianni Berengo Gardin hanno raccontato un'epoca, accompagnato e a volte costruito una visione.
Fino al 5 aprile. Via Meravigli, 5. Orari mercoledì-domenica 11-20. Biglietti 6 euro
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