Si era innamorato di una sua dipendente, ma nel codice di condotta dell'azienda era severamente vietato intessere relazioni amorose tra colleghi. Così l'amministratore delegato di McDonald's, Steve Easterbrook, 52 anni, è stato costretto ad abbandonare la poltrona. La decisione del board della società di dargli il ben servito è arrivata al termine di un'indagine interna il cui esito non ha lasciato scampo al manager: nonostante la relazione fosse consensuale (il nome della donna non è stato reso noto) l'amministratore delegato «ha violato la policy e le severe norme etiche a cui deve attenersi tutto il personale e il top management dell'azienda». È stato lui stesso ad ammettere l'errore in una nota: «Sono d'accordo con il consiglio di amministrazione sul fatto che devo farmi da parte», ha scritto. E dire che Easterbrook, in carica dal marzo 2015, in soli quattro anni era riuscito a raddoppiare il valore del titolo di McDonald's, fino ad allora in forte crisi.
La catena aveva subito una totale ristrutturazione (maggiore qualità del cibo, innovazione tecnologica e mercato a domicilio) e Easterbrook era riuscito a siglare importanti accordi con aziende leader del settore come Uber Eats e DooDash. L'obiettivo era quello di dare al consumatore un prodotto di migliore qualità, per non soccombere nella sfida con i fast food di nuova generazione, che propongono menù più salutari e che vanno incontro ai gusti di una clientela che sta cambiando rapidamente. Nonostante questo la situazione dell'azienda è rimasta critica: l'affluenza nei punti vendita di McDonald's continua a stagnare, negli Usa e all'estero. Il colosso californiano con sede a San Bernardino conta attualmente oltre 69 milioni di clienti giornalieri in oltre 100 Paesi dove sono presenti quasi 38 mila ristoranti col suo marchio. A breve Easterbrook verrà sostituito da Chris Kempczinski, 51 anni, fino ad oggi presidente di McDonald's Usa.
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