Mario Landi Una giornata di guerriglia al porto di Trieste, con scontri tra polizia

Mario Landi Una giornata di guerriglia al porto di Trieste, con scontri tra polizia
Mario Landi
Una giornata di guerriglia al porto di Trieste, con scontri tra polizia e no green pass. Alcuni mezzi sono giunti intorno alle 8 al presidio davanti al Varco 4 dall'interno del Porto. I manifestanti li attendevano dall'altro lato del Varco lungo la strada seduti a terra intonando «La gente come noi non molla mai» e «Libertà». Gli agenti sono scesi dai mezzi in tenuta antisommossa, invitando i manifestanti a disperdersi, poi sono stati azionati gli idranti e sono stati sparati lacrimogeni verso i manifestanti, che si sono dispersi lungo i Campi Elisi. Alla testa del corteo, entrato poi in piazza Unità d'Italia, c'era il dimissionario portavoce del Coordinamento lavoratori portuali di Trieste Stefano Puzzer, che è stato ricevuto in Prefettura. «Abbiamo verificato che ci sono state cariche» al porto mentre noi eravamo dal prefetto e durante l'incontro il clima era disteso - ha raccontato Puzzer - Non vogliamo abbandonare chi è là. Chiediamo un incontro con il governo, è importante per i diritti».

Amareggiato il presidente Mattarella: «Sorprende e addolora che proprio adesso che vediamo una ripresa incoraggiante, esplodono atti di violenza di aggressiva contestazione, quasi a volere ostacolare la ripresa del Paese», ha commentato. Critici sull'azione del governo, invece, i leader della destra. «Si è permesso a un manipolo di neofascisti di mettere a soqquadro Roma, oggi si usano gli idranti contro i pacifici lavoratori a Trieste. Ma al Viminale come ragionano?», attacca Matteo Salvini. «Idranti contro i lavoratori che scioperano. Lo stesso governo che nulla ha fatto per fermare un rave illegale», rincara la dose Giorgia Meloni.
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