Lorena Loiacono Sulla scuola ormai sono scintille, di quelle che scoppiano. È

Lorena Loiacono Sulla scuola ormai sono scintille, di quelle che scoppiano. È
Lorena Loiacono

Sulla scuola ormai sono scintille, di quelle che scoppiano. È scontro durissimo infatti tra la ministra all'istruzione Lucia Azzolina e i Comuni che, sulle lezioni e gli orari scolastici, chiedono disposizioni urgenti uguali per tutti. Ci sono regioni come il Lazio, la Lombardia, il Piemonte e la Puglia, che hanno chiesto alle scuole superiori di potenziare la didattica digitale almeno fino al 50% e soprattutto per le classi dei ragazzi più grandi, ad esclusione delle classi del primo anno, per evitare il rischio contagio soprattutto sui mezzi di trasporto pubblico.
Non solo, dopo la Campania, che ha già chiuso gli istituti superiori, anche la Lombardia ha previsto la didattica a distanza per tutti gli studenti del liceo. Ma l'ordinanza di Fontana ha avuto non poche reazioni: il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha chiesto di aspettare a chiudere le scuole e la ministra Azzolina ha scritto una lettera in cui chiede di «trovare altre soluzioni». E così ieri, nell'incontro convocato dal ministro Boccia, con le Province, i ministri Speranza, Manfredi e De Micheli, e i governatori regionali, è scoppiato il caos: «Il ministro dei Trasporti dice che non si può incrementare il trasporto pubblico spiega il presidente dell'Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro - il ministro dell'Istruzione dice che per rimodulare gli orari deve incontrare un migliaio di presidi. A questo punto, mentre il virus avanza, tra due settimane staremo ancora parlando di cosa fare». Sulla stessa linea anche le Regioni che chiedono indicazioni puntuali nel Dpcm.
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