Lorena Loiacono Portare un bimbo all'asilo nido vale oro, nel senso letterale

Lorena Loiacono Portare un bimbo all'asilo nido vale oro, nel senso letterale
Lorena Loiacono
Portare un bimbo all'asilo nido vale oro, nel senso letterale del termine. Nell'ultimo anno infatti si è registrato un netto incremento delle tariffe nelle strutture private: un nido su due ha aumentato i prezzi. È uno degli effetti del Covid che si abbatte direttamente sulle famiglie.

INDAGINE AL NIDO A rivelarlo è un'indagine di Altroconsumo, su 214 asili privati tra Milano, Bari, Reggio Calabria, Padova e Pescara, da cui emerge che solo il 43% delle strutture non ha aumentato i costi e il 7% li ha abbassati. A far schizzare i prezzi è stata la necessità del distanziamento che ha imposto ai nidi l'aumento degli spazi per bambino e il numero delle educatrici. Quindi si abbassa la capienza degli asili e i costi crescono, anche per i gestori ovviamente che hanno deciso di incrementare la spesa per la tassa di iscrizione, per la tariffa mensile o anche solo per il servizio mensa.
CARO BIMBO In media, addirittura la metà dei nidi che ha deciso di aumentare i prezzi lo ha fatto con un incremento del 6%, che equivale a 36 euro in più al mese. Considerando invece la totalità dei nidi, l'aumento medio è del 3% pari a circa 18 euro al mese. Per esempio, nelle fasce da 6 a 8 ore di frequenza le tariffe medie sono passate da 587 a 608 euro. Un salasso.
MILANO IN VETTA Con una retta di 684 euro al mese, Milano in quanto a nidi è la città più cara d'Italia quindi l'aumento, nonostante in percentuale non sia dei più alti, pesa notevolmente sul portafoglio famigliare. Bari è la città con l'aumento maggiore con ben 45 euro in più al mese, seguono quindi Reggio Calabria con 9 euro, Milano con 17 euro e Padova con 16 euro in più.

SOS FAMIGLIE «Purtroppo è inevitabile - spiega Antonio Affinita, direttore generale del Moige con le norme anti-Covid c'è la necessità di aumentare gli spazi e di ridurre il numero dei bambini per ogni struttura. Così sono aumentati considerevolmente i costi. Trovo grave, invece, che non si sia ancora avviato per le famiglie un processo di detrazione fiscale integrale per le rette degli asili nido e anche per le baby sitter. Le famiglie stanno vivendo un periodo di grave difficoltà. Andrebbero quindi sostenute».
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