«Ius soli, l'impegno del governo rimane»

«Ius soli, l'impegno del governo rimane»
Il governo non ha abbandonato l'idea di approvare entro questa legislatura la legge sullo ius soli. Dopo le polemiche e le fratture nella maggioranza, è stato lo stesso premier Gentiloni a intervenire sull'argomento: «L'impegno mio personale e del governo per approvarla in autunno rimane». Come riconoscono anche i sostenitori della legge, però, l'unico modo per approvare il testo che concede la cittadinanza ai figli di stranieri nati in Italia è mettere la fiducia perché, almeno al Senato, «se si porta in aula senza fiducia si ammazza lo ius soli». Davanti a tali ragionamenti però è Ap ad alzare la voce. «I nostri ministri non daranno l'assenso», tuona Maurizio Lupi. E senza Ap non ci sono i numeri. Di certo, prima della legge di Bilancio il governo non rischierà. Le polemiche in Parlamento sono moltiplicate dalla querelle sui vitalizi. Oggi infatti scatta per i 608 i parlamentari alla prima legislatura il diritto alla pensione. Avranno un assegno di 1.000-1.100 euro netti, ma solo al compimento dei 65 anni.

La proposta di legge che riforma i vitalizi intanto è ferma al Senato e rischia di finire su un binario morto. (A.Sev.)
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