GOLDEN PITT

GOLDEN PITT
Michela Greco
I più delusi dal verdetto dei settantasettesimi Golden Globes, probabilmente, sono Martin Scorsese e i suoi numerosi fan. Il suo The Irishman, acclamato dalla critica, ha affrontato la serata con cinque nomination di peso (tra cui miglior film e miglior regia) e ne è uscito senza nemmeno un premio, il che ha tolto molta benzina al player più in vista di questa serata di premiazione, nonché di tutte le cerimonie e i festival di questi mesi e anni: Netflix.

Nell'edizione 2020 dei riconoscimenti cinematografici assegnati dai giornalisti della Hollywood Foreign Press (la stampa estera a Los Angeles) condotta dal comico Ricky Gervais, la piattaforma streaming che ha prodotto The Irishman aveva 17 candidature per i film, ma ha vinto solo un premio, andato a Laura Dern, miglior attrice non protagonista in Marriage Story. A beneficiarne sono stati soprattutto Quentin Tarantino, che con C'era una volta... a Hollywood ha conquistato tre Golden Globes (Brad Pitt come miglior attore non protagonista, miglior commedia/musical e miglior sceneggiatura) e Sam Mendes, vincitore del premio per la miglior regia con 1917, incoronato anche come miglior film drammatico di questa stagione. Al cinema in Italia dal 23 gennaio, 1917 è il racconto di un episodio della Prima Guerra Mondiale concepito dal regista come un unico piano sequenza. Come era prevedibile, il Golden Globe per il miglior film in lingua straniera è andato poi al coreano Parasite, già vincitore della Palma d'Oro. Tra gli attori drammatici hanno trionfato Joaquin Phoenix per Joker che ha avuto la meglio su Adam Driver, la cui interpretazione in Marriage Story è stata celebratissima e Renée Zellweger, protagonista di una performance impressionante in Judy, in cui incarna Judy Garland, mentre nella commedia/musical Taron Egerton ha vinto grazie alla sua trasformazione in Elton John in Rocketman e Awkwafina per il suo ruolo in The Farewell. Ma i Golden Globes celebrano anche il meglio della tv, ed è proprio tra i premiati del piccolo schermo come Patricia Arquette, miglior attrice non protagonista in The Act, e Michelle Williams, vincitrice per Fosse/Verdon - che sono partiti molti degli appelli politici della serata, stavolta dedicati all'ambiente o alle elezioni Usa. E dire che lo spericolato Ricky Gervais, cui è stata affidata la conduzione della cerimonia per la quinta (e, dice lui, ultima) volta, aveva ammonito i suoi ospiti: Se vincete un premio stasera ha detto non usate il palco per fare dichiarazioni politiche, non siete nella posizione di dare lezioni al pubblico, non sapete nulla del mondo reale, la maggior parte di voi è stata a scuola meno di Greta Thunberg.
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