Flavia Scicchitano Spiagge deserte nel mese di giugno con presenze in picchiata

Flavia Scicchitano Spiagge deserte nel mese di giugno con presenze in picchiata
Flavia Scicchitano
Spiagge deserte nel mese di giugno con presenze in picchiata in quasi tutta Italia: comincia con il segno meno l'estate 2020, sia a causa del Covid che del meteo pessimo, anche se le prenotazioni per luglio e agosto fanno ben sperare.

«Per gli imprenditori balneari la stagione estiva - dice Antonio Capacchione, presidente del Sindacato italiano balneari aderente a Fipe Confcommercio - è iniziata in ritardo e con la concentrazione delle presenze nei fine settimana». Rispetto allo stesso periodo del 2019 le presenze sono infatti in calo in tutte le regioni: le perdite più gravi in Sardegna (-80%), nel Lazio e in Molise (-75%) e in Campania e Basilicata (-70%). Non va molto meglio in Friuli (-65%) e Sicilia (-60%), Calabria (-55%), Veneto e Abruzzo (-50%). Cali del 45% in Liguria e Marche, del 40% in Emilia Romagna e Puglia, del 30% in Toscana. «I più fortunati - prosegue Capacchione - hanno avuto le autorizzazioni per allestire le strutture a maggio inoltrato per poi aprire i cancelli a fine mese. Ma solo nella seconda metà di giugno i primi turisti hanno iniziato ad usufruire dei servizi di spiaggia. Buone le presenze nei week end ma i numeri riscontrati non sono sufficienti per risollevare i conti dopo una primavera mancata». «La causa principale è stata la pandemia - aggiunge - e la conseguente crisi economica, tanto che alcuni stabilimenti balneari hanno deciso di non aprire. Poi si è aggiunto il maltempo, e se si perde la domenica si vanifica l'incasso dell'intera settimana».

In controtendenza il dato di Roma: le presenze sul litorale di Ostia hanno registrato un calo solo del 30-35%. «Questo perché i romani hanno scelto un turismo di prossimità e nessuna altra località balneare ha dietro una città come Roma - spiega Renato Papagni, presidente Federbalneari Roma - c'è un buon afflusso anche durante la settimana, chi è in smartworking va al mare dopo il lavoro o lavora sotto l'ombrellone. Il risvolto negativo è sui consumi».
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