Enrico Chillè Una svolta inattesa, o forse attesa da troppo tempo, sul caso

Enrico Chillè Una svolta inattesa, o forse attesa da troppo tempo, sul caso
Enrico Chillè
Una svolta inattesa, o forse attesa da troppo tempo, sul caso di Donato Denis Bergamini. A quasi 32 anni dalla morte del calciatore del Cosenza, avvenuta nel novembre 1989 sulla statale 106, l'ex fidanzata Isabella Internò, che all'epoca aveva 20 anni, è stata rinviata a giudizio con l'accusa di omicidio aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi.

Per la prima volta si andrà quindi a verificare ciò che Donata, la sorella di Bergamini, sostiene fin dal 1989: il 27enne Denis non si suicidò facendosi investire da un camion, ma sarebbe stato ucciso prima e il corpo gettato in strada per far sembrare tutto un suicidio. In aula, ieri, non erano presenti né la Internò né Donata Bergamini, che con la sua tenacia e il lavoro dell'avvocato Fabio Anselmo non si è mai rassegnata, neanche di fronte alle varie archiviazioni, e ha portato alla terza inchiesta.
La prima indagine si era conclusa con l'assoluzione del camionista Raffaele Pisano dall'accusa di omicidio colposo, accertando quindi la tesi del suicidio. Nel 2011, però, la Procura di Castrovillari aveva fatto riaprire il caso, grazie ad una perizia dei Ris di Messina, secondo cui Bergamini era già morto quando fu investito dal camion: in quel caso la Internò e Pisano furono assolti. Donata Bergamini non si arrese neanche allora e nel 2017 ottenne la riesumazione del corpo del fratello. Gli esami fecero emergere enormi differenze dall'autopsia effettuata nel 1989: secondo una perizia disposta dai pm, Denis Bergamini morì per soffocamento. Le successive indagini hanno permesso di accertare un rapporto tormentato di Bergamini con la fidanzata e secondo la polizia «l'omicidio sarebbe maturato nell'ambiente strettamente familiare di Isabella Internò».

I colpi di scena non sono destinati a concludersi qui. Isabella Internò, per cui il processo inizierà il 25 ottobre, è stata rinviata a giudizio per concorso in omicidio e secondo la Procura non era sola quando Bergamini morì. Il processo potrebbe far chiarezza su chi fosse con la donna al momento della morte del calciatore.
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