Emilio Orlando Per loro la vita umana non valeva nulla. Le vittime preferite

Emilio Orlando Per loro la vita umana non valeva nulla. Le vittime preferite
Emilio Orlando
Per loro la vita umana non valeva nulla. Le vittime preferite erano gli anziani e le donne sole in casa. Abili come gli acrobati di un circo si arrampicavano fino ai piani alti dei palazzi attraverso i tubi e le grondaie. Erano tutti rom. Con un cacciavite appuntito che puntavano alla gola delle anziane, si facevano indicare dove erano custoditi i gioielli e il denaro.

Quando provavano minimamente a reagire le picchiavano a sangue, lasciandole in fin di vita. La polizia dei commissariati Porta Pia e San Giovanni li ha arrestati dopo un'indagine partita dopo tre furti e altrettante rapine commesse tra il 21 marzo ed il primo aprile. La banda di feroci rapinatori, finita in manette ieri mattina era composta da tre rom residenti nei campi nomadi di via dei Gordiani a Tor Pignattara e di Castel Romano. Uno dei malviventi finiti in manette era già in carcere dopo che era stato arrestato per la rapina avvenuta a Talenti, dove venne uccisa l'ottantanovenne Anna Tommasino.
Sei i furti e le rapine contestate agli appartenenti della banda dal procuratore aggiunto Lucia Lotti. La crudeltà e la spregiudicatezza del commando di criminali era una delle caratteristiche che contraddistingueva il modus operandi. La scelta delle prede da rapinare non era casuale. Ciascuno dei banditi aveva un proprio ruolo. Il più giovane d' età era colui, che senza dare nell' occhio e destare sospetti, individuava gli appartamenti dove poter entrare in azione di sera con gli altri membri. Non si facevano scrupoli a rapinare nemmeno se dentro casa c'era qualcuno. Diverse vittime sono state picchiate e stordite, quando si rifiutavano di collaborare con i malviventi.

I detective delle squadre di polizia giudiziaria dei commissariati sono risaliti alla loro identità dopo aver raccolto una serie d' indizi che portavano ai tre rom. Le impronte digitali, i riconoscimenti fotografici dove le vittime ed alcuni testimoni li hanno riconosciuti senza ombra di dubbio, hanno inchiodato i tre rom. Nel corso delle indagini, la macchina utilizzata dal gruppo era stata filmata da alcune telecamere di videosorveglianza.
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