Domenico Zurlo Una Pubblica Amministrazione anziana, che non investe in formazione

Domenico Zurlo Una Pubblica Amministrazione anziana, che non investe in formazione
Domenico Zurlo
Una Pubblica Amministrazione anziana, che non investe in formazione e che presto rischia di restare pesantemente sotto organico. È lo scenario disegnato dalla ricerca che apre il Forum Pa di quest'anno, che delinea un clamoroso sorpasso: entro l'anno prossimo negli Statali ci potrebbero essere più pensionati che lavoratori. A fronte di 3,2 milioni di impiegati infatti gli ex' sono già 3 milioni, e l'abbondanza di pensionabili', unita all'accelerazione dovuta a Quota 100, fa sì che questo rischio possa presto diventare realtà. Accelerazione destinata peraltro a continuare nei prossimi anni, dato che un lavoratore su sei (il 16,9%, una platea di circa 540mila persone) ha più di 62 anni, e in 198mila hanno già maturato i 38 anni di anzianità. La ricerca lancia l'allarme anche sul turnover: dal 2018 sono andate in pensione 300mila persone, a fronte di 112mila assunzioni e 1.700 stabilizzazioni di precari. «Le procedure sono lente, la media dei tempi tra emersione del bisogno e effettiva assunzione dei vincitori dei concorsi è di oltre 4 anni», sottolinea il Forum, ed evidenzia che «da settembre del 2019 ad oggi sono state messe a concorso meno di 22mila posizioni lavorative: di questo passo ci vorrebbero oltre dieci anni a recuperare i posti persi». Lo scenario è quello di una P.A. in cui l'età media del personale è di 50,7 anni e solo 4 dipendenti su 10 hanno la laurea. In più gli investimenti in formazione (necessari per competenze e conoscenze) si sono quasi dimezzati in dieci anni, dai 262 milioni di euro del 2008 ai 154 del 2018: una media di 48 euro a dipendente, l'equivalente di un solo giorno di formazione l'anno a persona. Non tutto però è nero: il ricorso forzato allo smart working dovuto al coronavirus è stato positivo e ha portato «a un aumento di produttività»: lo Stato ringrazia, i giovani meno.

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