Alessandra Severini Stravince il Sì nella consultazione referendaria sul

Alessandra Severini Stravince il Sì nella consultazione referendaria sul
Alessandra Severini

Stravince il Sì nella consultazione referendaria sul taglio dei parlamentari. Quasi il 70% dei votanti (la partecipazione è stata del 53,8%) ha confermato la legge costituzionale del 2019 che ha ridotto il numero dei componenti di entrambi i rami del Parlamento: da 630 a 400 seggi alla Camera, da 315 a 200 seggi elettivi al Senato. Una sforbiciata pari al 36,5% che - per i detrattori - porterebbe a una riduzione dei costi solo dello 0,007% mentre per i 5Stelle, invece, si risparmierebbero circa 100 milioni annui.
Esulta Luigi Di Maio, leader di quel Movimento che aveva fatto del taglio dei parlamentari una delle sue principali battaglie: «È un risultato storico. Qualcuno sperava nella vittoria del No perché in fondo sperava nella nostra sconfitta o in una mia sconfitta». E tutti i 5Stelle preferiscono puntare sul risultato referendario piuttosto che commentare la deludente performance alle regionali.
Il No è risultato più forte nelle regioni tradizionalmente rosse e nei centri storici, nonostante anche il Pd avesse espresso il suo appoggio al Sì. Non una sorpresa per il segretario Zingaretti: «Il Pd farà di tutto per rappresentare anche le preoccupazioni che hanno portato tanti cittadini a votare No». Il Pd chiede ora agli alleati di completare l'iter delle riforme, mentre il M5s rilancia sulla sforbiciata agli stipendi dei parlamentari, una battaglia che non entusiasma i dem. La maggioranza comunque ritiene che il Parlamento sia pienamente legittimato ad andare avanti, mentre la Lega ritiene che le Camere non possano esprimere il nuovo Capo dello Stato e chiede di andare subito al voto.
Nuove elezioni però non sono dietro l'angolo. Serviranno almeno due mesi per ridisegnare i collegi. E prima sarà necessario che la maggioranza trovi un accordo non facile su una nuova legge elettorale.
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