Alessandra Severini Alta astensione nel primo giorno di voto dei ballottaggi

Alessandra Severini Alta astensione nel primo giorno di voto dei ballottaggi
Alessandra Severini
Alta astensione nel primo giorno di voto dei ballottaggi per eleggere i sindaci in 65 Comuni. Erano chiamati al voto cinque milioni di italiani: ha votato molto meno del 40%. Il 33,3%, per la precisione, in calo di sei punti rispetto al primo turno alla stessa ora.

Dieci i capoluoghi di provincia chiamati ad eleggere il primo cittadino: Roma, Torino, Trieste, Varese, Savona, Latina, Benevento, Caserta, Isernia e Cosenza. La sfida più attesa quella della Capitale, dove sono in corsa Roberto Gualtieri (27,03% al primo turno) del centrosinistra ed Enrico Michetti (30,14%) per il centrodestra. Anche a Roma però l'astensione è stata alta: ferma al 30,87%, in calo di 6 punti. I tre municipi in cui Gualtieri aveva ottenuto i risultati migliori sono quelli in cui il calo dell'affluenza è stato più contenuto, mentre alta è stata l'astensione nei quartieri periferici. Il municipio in cui si è votato di più è il II, quello dei Parioli, quello in cui si è votato di meno è il VI, quello più periferico di Tor Bella Monaca. Entrambi i candidati a sindaco di Roma hanno votato in mattinata, così come ha votato il primo degli esclusi due settimane fa, Carlo Calenda che aveva già annunciato il proprio endorsement per Gualtieri. Non è stata invece vista al seggio l'altra grande esclusa, la sindaca uscente Virginia Raggi che comunque non aveva dato indicazioni di voto per il secondo turno.
Bassa affluenza anche a Torino, dove sono in corsa Stefano Lo Russo, candidato del centrosinistra che al primo turno ha ottenuto il 43,86%, e Paolo Damilano, candidato di Torino Bellissima e del centrodestra che si è fermato al 38,9% due settimane fa. Alle 23 nel capoluogo si era recato alle urne solo il 32,6% dei cittadini: quattro punti in meno rispetto a 15 giorni fa.

Seggi aperti anche oggi dalle 7 alle 15. L'esito del voto soprattutto a Roma e Torino avrà ripercussioni a livello nazionale. Il centrosinistra può misurare il peso degli elettori M5S disposti a sostenere i candidati Pd. Per il centrodestra è anche una battaglia interna fra Lega e FdI: a Roma Michetti è stato indicato da FdI mentre a Torino Damilano viene considerato vicino al ministro leghista Giorgetti.
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