«Se la gratitudine si nutre di attesa, queste Canzoni della Cupa, sono l'opera per la quale ho maturato più gratitudine - ha raccontato Vinicio Capossela a proposito dei nuovi brani - e una gratitudine ricambiata, visto che dal 2003 ad oggi si sono riprodotte fino a presentarsi ora al pubblico in disco doppio e vinile quadruplo. Del resto sono un po' l'opera della vita, dunque sono vitali, come maggio, il mese in cui sono uscite e il mese delle rose, dei rosari e delle spine. Che la loro nuova vita gli sia lieve». L'album arrivato a cinque anni di distanza dal precedente, non è però l'unico prodotto sul quale Capossela ha messo la firma. Poco prima del disco, il cantautore aveva infatti pubblicato anche il film-documentario Nel paese dei coppoloni, ispirato al suo ultimo romanzo. Protagonisti del lungometraggio, sono i racconti e i volti dell'Alta Irpinia, in particolare di Calitri, terra di origine del cantautore che però di fatto è nato in Germania. «Rispetto al tempo - ha detto Capossela - siamo tutti migranti, perché ciascuno di noi durante la sua vita, anche stando nello stesso posto, migra dall'infanzia alla giovinezza e via dicendo». Domani sarà presentato anche il libro Vinic-io a cura di Valerio Spada (Skira), poi in libreria dla 14 luglio. Leggi l'articolo completo su
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