«È evidente il rischio di inquinamento probatorio per la necessità di preservare le indagini dal concreto rischio di contaminazione di cui l'indagata potrebbe rendersi artefice». Per Veronica Panarello «sussiste il rischio di recidivanza» perchè ha dimostrato un'«odiosissima crudeltà e assenza di pietà» nel delitto con «una totale incapacità di controllo della furia omicidiaria». Lo scrive il Tribunale del riesame di Catania a conclusione delle 109 pagine delle motivazioni con cui, il 3 gennaio scorso, ha confermato gli arresti in carcere per Veronica Panarello, la donna accusata di avere ucciso il figlio Loris di 8 anni, il 29 novembre scorso a Santa Croce Camerina, nel Ragusano. Leggi l'articolo completo su
Leggo.it