La Corte ha escluso l'aggravante della gelosia ma non ha concesso alcuna attenuante generica. Vanessa fu uccisa il 24 aprile 2012, strangolata con un cavo del dvd e finita con uno straccio intriso di candeggina. Dopo due giorni l'omicida confessò e fece ritrovare il cadavere in un fosso ai margini della miniera abbandonata di Pasquasia. In aula erano presenti le parti civili, la madre Isabella, il padre Giovanni e la sorella, assistite dagli avvocati Eleanna Parasilliti Molica e Patrizia Di Mattia. Anche il Comune di Enna, con il legale Viviana Fonte, si é costituito parte civile.
I COMMENTI SU LEGGO FACEBOOK
Leggi l'articolo completo su
Leggo.it