“Un’iniziativa surreale, ai confini della realtà”. Così si è espresso sul caso Matteo Rosso, come riporta l'agenzia di stampa Dire, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale della Liguria e presidente della commissione Sanità. “C’è un’anagrafe italiana in cui si viene registrati con proprio nome e cognome, se ci sono dei cambiamenti li farà prima l’anagrafe che l’Università. Scrivere nero su bianco che si propone questo per andare incontro ai transgender mi sembra che sia la forzatura di una situazione che dal punto di vista della giurisprudenza non è ancora normata..... Una follia".
Oggi sul caso si è espresso il Rettore Paolo Comanducci, intervistato dalla tv locale Genova 24: “Se ne è parlato troppo, è una cosa piccola, ma significativa. L’Università di Genova non fa cambiare sesso alle persone, semplicemente recepisce un’istanza da parte loro. La procedura per il cambiamento di sesso dura abbastanza a lungo, così facendo si toglie un imbarazzo alla persona, che altrimenti avrebbe un’identità esterna diversa rispetto all’identità anagrafica”. Leggi l'articolo completo su
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