“È già trascorso un mese da quando la mia Roberta mi è stata rubata, rubata ai propri sogni, ai progetti di vita, rubata al suo desiderio di essere madre, rubata al mio amore, agli amici a cui non potrà più tendere le braccia, al suo amore per la vita, al suo sorriso, ai suoi genitori, a tutti noi e non solo”. Così
Fabio Di Lello, il marito di
Roberta Smargiassi, morta in un incidente la scorsa estate a Vasto, scriveva in occasione della messa in suffragio per la moglie defunta. “Hanno trasformato il nostro dolore e la sua morte come fosse un videogioco - continuava - Mi chiedo, dov’è giustizia? Mi rispondo, forse non esiste! Non dimentichiamo, lottiamo, perché non ci sia più un’altra Roberta”.
Quest'oggi Fabio ha ucciso a colpi di pistola il responsabile della morte di Roberta, investita e uccisa da un'auto a luglio del 2016. Sul suo profilo Facebook campeggia la foto della donna, postata il 5 novembre scorso, e la scritta 'Giustizia per Roberta'. Quella giustizia che oggi Di Lello si è fatto da solo. La foto del profilo è invece tratta dal film 'Il gladiatore', la scena quella in cui Massimo Decimo Meridio torna dalla guerra e scopre la sua famiglia massacrata per vendetta.
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