Stupro a Roma, il militare voleva rivedere la 15enne: "Vieni domani alla fermata metro"

Stupro a Roma, il militare voleva rivedere la 15enne: "Vieni domani alla fermata metro"
Emergono nuovi dettagli in merito allo stupro della 15enne avvenuto in zona Prati. Li racconta il Messaggero sul giornale in edicola oggi.




Pensava di avere un altro appuntamento con la sua giovane vittima. Perché quella ragazzina di 15 anni, terrorizzata, dopo essere stata minacciata da Giuseppe Franco, che ha il doppio della sua età, lo aveva assecondato, facendogli credere anche di dargli il numero di telefono e concordando con lui una versione da raccontare alle amiche. Voleva solo salvarsi.



L’ORDINANZA Il giudice ricostruisce i fatti partendo dalle dichiarazioni concordanti della vittima e delle altre testimoni. L’incontro, la richiesta dei documenti, il pretesto dell’identificazione per portarla in un luogo appartato e lei che dice alle amiche di non seguirla «per non metterle nei guai» davanti a quel rappresentante delle forze dell’ordine.



Si legge nell’ordinanza: «Dopo cinque metri la ragazza cercava di allontanarsi ma veniva afferrata da dietro e veniva coperta sul volto da una mano. Poi cadeva in avanti poggiando i gomiti e le ginocchia in terra, cercava di gridare ma l’uomo le tappava la bocca e il naso. L’individuo la minacciava che se non si fosse calmata avrebbe fatto male a lei e alle amiche. A quel punto lei si fingeva consenziente». Poi la violenza. «Subito dopo - scrive ancora il gip - lui le dava appuntamento alle 9 del mattino del giorno successivo nei pressi di via Lepanto. La ragazza chiedeva all’uomo di accompagnarla dalle amiche e lo rassicurava che non avrebbe loro riferito nulla; anzi che avrebbe preso una multa da 70 euro».



​Lui le chiede il numero di cellulare, lei lo asseconda ancora, ma gli dà quello della mamma. E come in un film dell’orrore, non riesce a credere di essere uscita dall’incubo, pensa che il suo aguzzino possa ancora farle del male. Quando torna dalle amiche, in compagnia di quell’uomo e scorge la mamma di una di loro, fa cenno di tacere. Scrive ancora il gip: «Ulteriore conferma alle affermazioni della ragazza arrivano dalla madre di una delle amiche, la quale affermava di essere stata chiamata dalla figlia allarmata avere visto l’uomo in questione che riportava la ragazzina e si dirigeva nella sua direzione. Quando l'uomo passava davanti a lei, lo guardava sommariamente, vedendo la ragazzina che le faceva cenno di non dire nulla». Leggi l'articolo completo su
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