Secondo l'ipotesi formulata dal procuratore Francesco Saverio Pavone gli agenti avrebbero utilizzato in maniera reiterata e illecitamente le auto di proprietà dell'amministrazione provinciale.
Secondo quanto sostenuto dall'ente invece era tutto regolare: perché c'era un atto, un regolamento, con parere di legittimità che autorizzava gli agenti ad andare a casa con l'auto di servizio.
Infine la sorpresa emersa nelle indagini: i poliziotti provinciali attestavano la loro entrata e uscita dal servizio non certo con il cartellino, ma con un semplice sms... Leggi l'articolo completo su
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